Sempre più spesso, negli ultimi anni, è emersa l'esigenza di occuparsi della prevenzione della salute maschile, originata dalla constatazione di come l'andrologo si trovi molto frequentemente a intervenire su situazioni patologiche compromesse da diagnosi tardive.
La pubertà precoce e quella ritardata, le malattie sessualmente trasmesse (MST), il varicocele, il criptorchidismo, l'idrocele, la fimosi, il tumore del testicolo (che ha una diffusione soprattutto nella fascia di età dai 15 ai 34 anni) sono patologie prevenibili e curabili se già sin da bambini si controlla la salute sessuale e riproduttiva.
Una diagnosi tardiva può, chiaramente, avere delle cadute negative anche sulla fertilità maschile.
Molte osservazioni scientifiche rilevano, infatti, una diminuzione significativa del numero degli spermatozoi per eiaculato pur senza individuare una causa precisa. Contemporaneamente vi è stato un aumento delle coppie infertili. Questi studi confermano la assoluta necessità di intervenire nelle fasi precoci dello sviluppo maschile.
Una accurata visita andrologica che prevede anche un esame diagnostico ecografico con ecocolordoppler e l'autopalpazione sono strumenti utilissimi per evitare di sviluppare patologie andrologiche.
L'esame dei genitali da parte dell'andrologo va effettuato a partire dall'età neonatale e comprende:
- l'esame del perineo, che fornisce importanti informazioni sugli organi genitali
- l'esame dei testicoli, che prevede la valutazione del loro volume tramite l'orchidometro di PRADER e la valutazione della consistenza
- l'esame penieno, che prevede l'ispezione del meato uretrale verificandone la posizione e le dimensioni.
Una volta raggiunta la maggiore età, è fondamentale eseguire un esame del liquido seminale o spermiogramma.